Nella pratica Ayurvedica ci troviamo spesso a parlare e a
interagire con particolari aspetti dell’Energia, che già a nominarla in questo
modo facciamo fatica a comprendere ciò che vogliamo dire.
Quante forme di energia esistono al mondo, tantissime, dalle più
grezze come la forza bruta di un trattore, alle più eleganti come quella di un
ballerino classico, fino ad arrivare alle più sottili forme di energia ovvero
quelle del pensiero, della meditazione, dell’aria, della consapevolezza e di
molte altre ancora.
Nella cultura e nella scienza Ayurvedica queste energie sono
comuni, in tutte le sue branche vengono sempre prese in considerazione, in ogni
tipo di trattamento, che sia il massaggio Abhyangam, o ilKalari, lo Shirodara o
il pindasveda, il Padabhyangam come lo Snehana, in tutti questi trattamenti l’Energia
e i suoi movimenti sono fondamentali per la loro riuscita.
Affrontare questo argomento nella sua totalità mi sarebbe
impossibile vista la vastità dell’argomento, preferisco iniziare questa serie
di post da un solo aspetto che interseca il Prana, l’energia primordiale ovvero
i VAYU.
Per poter comprendere cosa sia e come si muove questa Energia,
la saggezza dei medici ayurvedici ha dovuto suddividerla in vari aspetti, tutti
coinvolti nella sua pienezza.
Per fare un esempio possiamo rifarci al Tao e ai suoi due
aspetti di Yin e Yang, solo avendo separato l’Uno nei suoi due aspetti uguali e
complementari noi umani, esseri finiti, possiamo comprendere o meglio intuire
una cosa Infinita.
Lo stesso è per il Prana, l’unico modo di poterla comprendere è quello di darli molti aspetti che concorrono alla sua totalità.
In sanscrito, VAYU significa ARIA ma nella sua accezione di
respiro o di vento e nella tradizione Yogica indiana il Pranayama, che è il
corpo dell’energia vitale, il suo corpo eterico che non possiamo toccare ma
solo ed in pochi casi percepire, il Prana, cioè la sua forza energetica vitale concreta
e palpitante viene suddivisa in 5 aspetti, i VAYU.
Possiamo così iniziare a pensare a tutti i nostri movimenti fisici,
e intendo il battito del cuore o le peristalsi
intestinali o i nostri pensieri
ed emozioni siano calibrati, equilibrati, rafforzati o sedati da questi 5 venti
o arie o ancora e più poeticamente, 5 Respiri dell’Energia.
Proprio la parola Respiro, che in tutte le culture in cui vengono
usate tecniche di meditazione o di elevazione spirituale, ci fa pensare che i
VAYU non siano solo delle suddivisioni utili al mondo materiale o al corpo
fisico ma bensì che possano essere la relazione tra il modo materiale e quello
spirituale.
Nelle Upanishad* vengono citati come “I Guardiani del Mondo
Celeste” e questo a conferma del loro ruolo di mediatori ed equilibratori.
La medicina Ayurvedica mette proprio nell’equilibrio delle forze
e delle energie la sua più azione più intensa, non tanto nel fermare un
malessere ma ripianando ed equilibrando eccessi o carenze e i VAYU a loro volta proseguono ed accentuano questa
azione.
Ognuno di loro è responsabile, o come viene detto in sanscrito “governa”
alcune parti del corpo e della mente, quando queste forze sono tutte in
equilibrio il corpo è energico e vitale, quando si forma armonia anche il nostro
Spirito e la nostra Consapevolezza sono equilibrate e in armonia con il mondo
che ci circonda.
Tutti assieme i 5 VAYU rappresentano 5 forme di energia
differente che si formano ed interagiscono all’interno del nostro organismo e
non solo ma addirittura nell’universo intero, se presi nella loro unità
prendono il nome di PRANAVAYU ed è facile comprendere come la loro unione possa
essere considerata come energia primaria e questa è l’Energia Fondamentale.
L’energia del PRANAVAYU è quella che ci permette di assorbire la
forza e le energie dall’universo, dall’aria come dal cibo, dallo spirituale e
dal materiale.
È l’energia che ci permette di pensare e di ragionare e dopo di
realizzare questi pensieri in atti o cose, è una energia rivolta al nostro
interno e che governa ogni tipo di altro assorbimento energetico.
Fisicamente la sede del PRANAVAYU è il cuore, il nostro centro e
la sua energia fa sì che continui a battere, legate quindi al cuore abbiamo
tutto l’aspetto emozionale e di sensibilità spirituale.
Ci permette una visione dell’Universo aperta e profonda
sensibile e soprattutto serena.
APANAVAYU
Letteralmente “l’aria che si allontana” – il respiro, il vento
che si allontana-
questo Vayu è il responsabile dell’aspetto di eliminazione delle scorie e delle
tossine, ovviamente in una visione più globale dei pensieri negativi come delle
manifestazioni di violenza o di rabbia.
APANAVAYU è quindi molto legato ai liquidi come il sudore, alla minzione ella
escrezione come alle mestruazioni all’eiaculazione, per questo è posizionato
nel centro e in basso del nostro corpo, nella zona tra l’addome e le ginocchia
ed è collegato all’elemento Terra.
SAMANAVAYU
“Respiro che unisce” e come dice il suo nome è incaricato di
equilibrare le due forze precedenti di PRANAVAYU e APANAVAYU che sono
intimamente contrapposte, dove una ha il compito di far assorbire e di “portare
dentro” mentre l’altra al contrario di “portare fuori”.
Possiamo dire che SAMANAVAYU è il centro di controllo e
assimilazione per eccellenza.
Controlla la digestione del cibo per tutto l’apparato digerente, come anche
controlla l’assorbimento di ossigeno nella respirazione.
A livello più alto possiamo dire che aiuta la “digestione” dei
pensieri aiutandoci nella concentrazione e nella meditazione, è un pilastro
della trasformazione spirituale non può che essere correlato all’elemento fuoco
UDANAVAYU
Il suo significato è “Ciò che porta in alto”
è responsabile della nostra crescita spirituale e dell’aumento dei nostri
livelli di coscienza, porta l’energia dai Chakra inferiori al cervello ed
attivo negli stati meditativi e nelle shamadi.
È naturalmente collocata fra il cuore e la testa dove al
risveglio della Kundalini concentra l’energia nel Sahasrara.
le sue funzioni fisiche possiamo
enumerarle nell’uso della parola, nella crescita fisica oltre che spirituale,
le espressioni del nostro corpo nella loro totalità e nel movimento verso l’alto
di ogni nostra energia.
VYANAVAYU
VYANAVAYU è l’ultimo soffio dell’energia ed è “il respiro che si
muove verso l’esterno”.
A differenza di APANAVAYU che “allontana” questo Vayu porta
verso il fuori la nostra energia ma ur sempre all’interno del corpo esattamente
ad avvolgere tutti gli organi e gli altri “RESPIRI”, regolandoli ed
armonizzandoli, mantenendoli attivi, equilibrati e mai carenti di energia.
Impregna tutto il corpo e lo governa attraverso le circolazioni
dei fluidi, che sia sangue, linfa, sistema nervoso o circolazione energetica
attraverso i suoi canali.
Allo stesso modo pervade le nostre emozioni, i nostri sentimenti e i nostri pensieri, coordinandoli ed espandendoli. Permette la nostra espansione verso l’Infinito, possiamo definirlo come il direttore d’orchestra. Pervadendo tutti i livelli del nostro corpo della nostra mente e della nostra energia non può che essere associato all’elemento Acqua.
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* Le Upanishad sono commentari "segreti" (rahasya) dei Veda, nonché loro
'fine', nel senso di completamento dell'insegnamento vedico; per questo motivo
sono anche conosciuti come Vedānta (Fine dei
Veda) e sono alla base del pensiero religioso indiano che attraverso il Brahmanesimo giungerà,
nella nostra era, a costituire quel complesso di dottrine e pratiche che va
sotto il nome di Induismo. (
wikipedia)