Ultimo Chakra, detto Chakra CORONA, lo troviamo alla sommità della
calotta cranica e anche appena sopra, il Chakra dai mille volti o il Loto dai
mille petali.
Aprendo e fiorendo, questo Chakra ci conduce alla parte più alta e
spirituale della nostra energia, è il Chakra dell’illuminazione.
Raggiungere questo livello presume che gli altri sei siano in
equilibrio e pienamente funzionanti, la base deve essere solida per permettere
al settimo di funzionare a dovere.
Al raggiungimento di questo stato le cose terrene sono diventate
relative e tutto è in funzione del collegamento con lo Spirito.
Molte dottrine asseriscono che l’apertura del SAHASRARA Chakra
comporti l’abbandono totale della materia, questo non è possibile, anzi è vero
il contrario non possiamo raggiungere questa potente crescita spirituale senza
radici profonde e ben radicate.
Tutto il lavoro fatto in precedenza ora trova la sua ragion vera in
questo viaggio trascendentale dove tutto si compie e tutto si illumina.
Non solo ci porta a contatto con il Divino ma ci fa comprendere la
nostra Divinità, il nostro essere Sacro immerso nella Infinita Sacralità del
Divino.
Ovvio pensare che per toccare queste vette dobbiamo permetterci un
distacco, una liberazione vorrei dire, che permetta questa espansione della
coscienza.
Questo non significa che le nostre cose terrene, in primo luogo il
nostro Ego, debbano sparire ma devono espandersi e quasi prendere altre forme,
anch’esse dovranno comprendere, capire o intuire, l’universalità del Tutto.
A noi, come esseri umani finiti, è difficilissimo se non
impossibile comprendere l’Infinito, mentre è proprio questo che succede
all’aperture del SAHASRARA Chakra, una comprensione, anche solo momentanea,
dell’Uno.
Pensiamo alla rappresentazione grafica del Tao, al cerchio in cui
sono iscritte le due parti bianche e nere contenenti a loro volta un cerchietto
del colore opposto, questa è una rappresentazione duale del Tutto, dell’Uno Infinito,
ora non ne abbiamo più bisogno perché la nostra coscienza riesce a comprenderne
appieno la trascendenza e quindi l’Infinito.
La realizzazione di questo non è stabile e anzi sempre di breve
durata, si fa spesso il paragone dell’alpinista che impiega settimane per
giungere in vetta ad una cima e una volta raggiunta vi sosta pochi istanti per
tornare immediatamente a valle.
La fioritura del settimo Chakra, come di ogni altro comunque, è la
stessa cosa, si deve tornare ai vortici precedenti che in questo modo possono
essere vissuti appieno nelle loro potenzialità perchè rivisitate nell’ottica
della piena realizzazione della nostra coscienza in un continuo viaggio di
creazione e riequilibrio per renderci sempre più liberi e pronti ad immergerci
nell’Infinito stesso.
SAHARARA ha il viola e il bianco come colori dominanti e il
Pensiero è il suo elemento dominante.
Corrisponde ai verbi sapere e Conoscere in ogni loro declinazione e
il suo mantra come il sesto Chakra è la OM, alcune scuole vogliono questo
mantra recitato come AUM. Il suono vocalico a labbra socchiuse è Nngg.
A differenza degli altri 6 Chakra il settimo ha ancora una caratteristica
molto particolare ed importante che lo contraddistingue, ovvero non è sostenuto
dai due Nadi IDA e PINGALA ma solo da SUSHUMNA, il Nadi centrale che contiene
la KUNDALINI, come a sottolineare il distacco dalla parte terrena a cui rimane
tuttavia legato e da esso sostenuto e spinto verso l’alto come uno stiletto, la
punta di una lancia rivolta e protesa all’Infinito.
Il viaggio, seppur breve, attraverso i Chakra lo interrompo qui, li
riprenderemo nella parte dedicata alle manualità del Mantra Massage dove la
recita dei loro Mantra dedicati sarà abbinata ad un preciso tocco.
Buona Vita