Fra i molti trattamenti considerati a buona ragione “Olistici” si possono annoverare massaggi con una lunga storia e radici antiche come invece alcuni assolutamente attuali e nati da pochi decenni, uno per tutti il Californiano che come sappiamo è stato creato per la riabilitazione psicofisica dei reduci della guerra in Viet-Nam questo nei primi anni 80.
In questo post parleremo di uno degli ultimi massaggi che è stato codificato raccogliendo tecniche e filosofie molto antiche, stiamo parlando dell’ Hot Stone Massage.
Prima di addentraci nella conoscenza precisa di questo bellissimo massaggio dobbiamo chiederci quando è consigliato utilizzarlo.
Vedremo alla fine di questo articolo come possiamo usarlo in campo sportivo con le pietre fredde ma soprattutto utilizzando il calore è un ottimo trattamento antistress, utilizzato in casi di depressione e addirittura per alleviare gli attacchi di panico.
Alcuni casi di fibromialgia sono migliorati come anche problematiche di endometriosi, lavorando esclusivamente in ambito energetico nel riequilibrio dei Chakra.
Cattiva digestione e stitichezza hanno nell’Hot Stone un grande aiuto, il massaggio addominale è parte integrante e importante in questo trattamento.
Ancora tantissime altre problematiche trovano sostegno e supporto se non soluzione spesso in poche sedute
Ovviamente il nome ne dice la sua caratteristica particolare ovvero il massaggio con le pietre calde, questo tuttavia non rende giustizia al trattamento perché pur sapendo che è stato ideato nei primi anni 90 da Mary Hannigan Nelson, una massaggiatrice americana, oggi sappiamo bene che questa tecnica affonda le sue più lunghe radici addirittura nel 3500 a.C nella civiltà sumera in alcuni scritti che riguardano proprio l’utilizzo di gemme preziose, mentre nel 1500 a.C. nel papiro di Ebers si trovano molte indicazioni sull’uso di pietre e cristalli sempre a scopo terapeutico.
Certamente le culture relativamente più vicine al nostro tempo e tutt’ora esistenti come quella indiana o cinese ci raccontano tantissime cose al riguardo di trattamenti corporei sia curativi che estetici con l’uso di pietre calde.
In oriente era diffusissima la cura con le “pietre bollite” sicuramente antesignano dell’attuale Hot Stone dove le pietre erano avvolte da stoffe o pelli e appoggiate sul corpo del ricevente.
In India dove la Medicina Ayurvedica ci ha lasciato tantissime testimonianze della sua profonda conoscenza di tecniche curative naturali possiamo leggere in uno dei suoi libri più antichi, il Charaka Samhita, che è il testo più antico della medicina e della filosofia Ayurvedica, come le pietre venissero scaldate in oli medicati con erbe aromatiche per poi essere appoggiate o strofinate sulla cute dei pazienti coadiuvati da rituali particolari di guarigione.
Sappiamo come in molte zone dell’Africa questa cura venisse utilizzata comunemente, come anche fra i primi abitanti delle Hawaii molto attenti alla natura e ai suoi doni.
La natura vulcanica di questa terra procurò, forse per la prima volta, la stessa tipologia di pietre che ancora oggi viene utilizzata nell’Hot stone ovvero le pietre basaltiche di origine vulcanica per la loro capacità di trattenere il calore e di rilasciarlo gradatamente.
Più recentemente, “soltanto” 2000 anni fa, possiamo trovare le pietre calde nelle terme Romane assieme ad altre tecniche di derivazione orientale come le coppette in terracotta e altre ancora che ai nostri occhi moderni ci fanno storcere il naso come l’uso comune delle sanguisughe che a onor del vero sono state usate ancora nei primi decenni del secolo scorso.
Un’altra cultura che utilizzava le pietre calde è stata quella dei
nativi americani del popolo Navajo situato nell’attuale stato dell’Arizona.
Purtroppo di questo grande popolo non sappiamo molto delle sue cure e della sua medicina proprio a causa della tradizione orale che veniva usata.
Come molte altre culture, sud americana, aleutina, boscimane e altre ancora, anche quella nativa americana è stata annientata e avendo solo pochi disegni su strumenti e pelli usate in riti sciamanici ci si deve affidare ai ricordi di pochi che faticosamente stanno cercando di non far scomparire così tanta sapienza.
Probabilmente fu proprio questa popolazione, o meglio quei pochi rimasti, che diede l’intuizione alla signora Nelson abitante proprio in quella terra, di questo nuovo trattamento, tant’è che all’inizio questa tecnica era conosciuta come “healing stone - le pietre guaritrici” di chiara derivazione pellerossa.
Anche senza utilizzare precisamente le pietre, nella nostra cultura contadina spesso si utilizzavano i mattoni riscaldati sulle stufe a legna per alleviare gli stessi problemi muscolari o artrosici.
Per venire ai nostri giorni troviamo questo trattamento in moltissime Spa e centri massaggio in tutto il mondo.
L’ Hot Stone Massage ormai è diventato uno dei must in campo olistico e qualsiasi scuola di massaggio ne organizza un corso, se non addirittura on line, di questa tecnica.
Certamente il massaggio con le pietre calde non ha grande difficoltà di esecuzione soprattutto, dovendo usare fornetto, cucchiaio e pinza di legno, magari oli essenziali, cristalli o pietre dure semipreziose, è molto coreografico a tutto vantaggio dell’atmosfera della Spa o del centro.
In realtà anche il massaggio Hot Stone come la chitarra è molto facile suonarlo…male.
Non è sufficiente scaldare e appoggiare le pietre -seppur acquistate nei kit appositi- sulla pelle di una persona.
Tanto per cominciare, dove le appoggio? Quante ne appoggio? Come le maneggio? Le tengo ferme o le faccio scivolare sulla cute? E se le faccio scivolare, velocemente o meno e se premo, premo deciso o leggermente?
Come ho detto queste considerazioni sono solo l’inizio perché poi abbiamo ancora la temperatura, e sappiamo anche che possiamo eseguire questo trattamento con pietre fredde addirittura ghiacciate.
Già solo queste variabili ci fanno capire che proprio semplice magari l’Hot Stone non è, e come per qualsiasi altro trattamento si deve partire avendo ben chiaro l’obiettivo a cui tendo, perché devo fare Hot Stone? Cosa serve? Perché scelgo questo trattamento anziché un altro?
Con queste domande ben chiare in testa possiamo iniziare a capire meglio gli scopi dell’Hot Stone Massage.
Ogni volta che ci sottoponiamo ad un trattamento o ad un massaggio la cosa fondamentale è il colloquio con il cliente, chi dovrà eseguire deve conoscere molto bene la persona che tratterà e avere ben chiaro ciò che ci si prefigge, relax psicofisico, rilassamento muscolare, drenaggio linfatico, circolatorio e altro ancora.
Questo possiamo considerarlo come obiettivo ma non possiamo scordarci delle variabili umane ovvero la persona su cui agiremo è giovane, anziana, vivace, depressa, palestrata o meno e moltissime altre variabili, vorrei dire tante quante sono le persone che vengono in studio.
Sarebbe bello finisse qui e invece si possono incontrare persone che non amano scoprirsi oppure che le pietre calde la infastidiscono o ancora che non credono minimamente alle proprietà benefiche di questa tecnica.
Per il momento abbiamo solo trattato di problematiche legate alla muscolatura o alle articolazioni su cui l’Hot Stone Massage porta innumerevoli benefici ma non abbiamo neppure sfiorato l’altra grande possibilità che ci è offerta ovvero il lavoro energetico emozionale.
Qui si apre un capitolo enorme.
Già, che differenza ci può essere in una manualità del massaggio, per esempio una semplice frizione, eseguita con il palmo della mano oppure con lo stesso palmo che spinge e preme una pietra basaltica?
Si potrebbe pensare in prima battuta che la pietra, essendo estremamente dura, possa creare molto fastidio al ricevente a differenza di una mano che invece è morbida, accogliente e che si adatta alla forma su cui lavora.
Effettivamente la pietra deve essere usata solo in alcune parti, evitando salienze ossee o articolazioni.
Per capire bene la differenza dobbiamo analizzare profondamente questo oggetto, la pietra basaltica.
Questa pietra si è formata anticamente nelle profondità della terra e attraverso enormi energie si è spostata attraverso il magma terreste all’interno della camera eruttiva di un vulcano attivo e quindi riversata all’esterno sotto forma di lava.
Nel tempo questa lava si è raffreddata dando origine alla materia di cui è composta la nostra pietra.
Iniziamo a comprendere che stiamo lavorando con un materiale secolare e come questo racchiuda in sé energie e memorie infinite.
Stiamo usando una pietra con una frequenza e quindi una vibrazione che ci riconduce agli albori della nostra terra, quando noi, come sapiens, eravamo solo un progetto.
La scelta di questo materiale credo che all’inizio fosse dovuto esclusivamente alla sua capacità di trattenere a lungo il calore e di rilasciarlo lentamente, solo in seguito ci si accorse della forte valenza energetica della pietra lavica.
Oggi possiamo acquistare dei kit di pietre lavorate e lucidate, quasi sempre a forma di saponetta di diverse dimensioni per adattarle meglio alle varie strutture corporee, in rete ne troviamo moltissime.
Una buona regola sarebbe quella di conoscere il luogo da dove sono state raccolte semplicemente per sapere con quale parte della terra sto lavorando, un’isola vulcanica, il fondale oceanico, una pietra islandese? Fondamentalmente non cambia molto, alla fine tutto si riconduce al magma terrestre ma è piacevole sapere il luogo di “nascita” del nostro materiale.
Senza depredare le nostre coste nelle nostre isole vulcaniche, possiamo trovare questi “sassi” a cielo aperto e qui si apre un altro grande capitolo, ovvero se la pietra basaltica ha una sua vibrazione, la pietra verde che trovo in un torrente di montagna ne avrà un’altra e quindi sul corpo del mio cliente funzionerà in modo differente.
Quanta ricerca dobbiamo ancora fare, quanto è aperto il mondo olistico, forse non finiremo mai di provare e cercare e sperimentare e questo, credetemi, è meraviglioso.
Ci eravamo fermati alla scoperta della vibrazione e della frequenza delle pietre laviche, ma a ben vedere alcuni punti del nostro corpo sono particolarmente attivi dal punto di vista vibrazionale e mi sto riferendo ovviamente ai nostri Chakra.
I nostri 7 vortici energetici, con il loro senso di rotazione, il loro colore, il loro Mantra, la loro frequenza e il loro carattere.
Certamente sappiamo che ad ogni Chakra corrisponde una pietra dura o cristallo, tuttavia se nelle nostre passeggiate nella natura ci capita di trovare in un ruscello, una di queste belle pietre magari arrotondata e levigata da secoli di scorrimento dell’acqua e meglio ancora di quella qualità di pietra verde che in alcune valli è stata chiamata la Giada italiana e, dopo averla ripulita e lasciata al sole per qualche tempo, perché non possiamo utilizzarla sul petto o sulla schiena in corrispondenza del 4° Chakra Anahata, il Chakra del Cuore.
Certamente non rilascerà il calore così bene come il basalto ma la vibrazione del colore sarà certamente sinergico con questo Vortice.
Questo modo di ragionare lo possiamo applicare ad ogni Chakra, non solo ma possiamo usare in sinergia con le pietre qualsiasi altro strumento che ci possa aiutare nel riequilibrio di questi punti, mi riferisco ai diapason o alle campane tibetane, come agli oli essenziali o ai fiori di Bach.
Quante energie possiamo far passare attraverso queste pietre, è infinito il loro campo di azione come anche la nostra manualità, rotazioni, sfregamenti, frizioni o sfioramenti su tutte le parti morbide del nostro corpo e con molta attenzione anche sul viso, sulle mani e sui piedi con grandi effetti sia di rilassamento che di rivitalizzazione.
Le pietre laviche sono un grande dono della natura che dobbiamo imparare ad utilizzare bene per la nostra salute e il nostro benessere.
Finora abbiamo trattato di pietre basaltiche calde, dobbiamo pensare che in campo olistico tutto ha una dualità e anche il massaggio con le pietre non esula da questa regola fondamentale.
Benché siano utilizzate molto raramente le pietre fredde hanno un loro utilizzo nel massaggio soprattutto in quei casi dove il calore rischierebbe di fare danni, mi riferisco a problematiche circolatorie con capillari o peggio varici esposte.
Anche di fronte a traumi muscolari recenti, intendendo colpi ricevuti magari in ambito sportivo dove il freddo ha un suo preciso scopo anestetizzante, un breve massaggio con pietre fredde è assolutamente indicato.
Per questo particolare trattamento normalmente si utilizzano pietre di marmo e fra le tantissime qualità di questa pietra, quelle che sono da preferire sono quelle chiare e senza venature, noi siamo fortunati ad avere nella meravigliosa Lunigiana un marmo che tutto il mondo ci invidia che è quello di Carrara perfetto anche per il Cold Stone Massage.
Abbiamo capito quindi, che l’Hot Stone Massage è davvero ben di più di un semplice trattamento coreografico, ha molto molto altro da offrire e sono certo molto altro ancora da scoprire.
E se andiamo per sentieri a fianco dei nostri meravigliosi torrenti o a passeggiare lungo le nostre altrettanto bellissime spiagge, allarghiamo le nostre percezioni, magari vediamo proprio quella pietra immobile da eoni che ci stava aspettando proprio perché noi potessimo riscaldarla e portare beneficio ad un nostro amico.
Trasformiamo un comune sasso in un Healing Stone.
Perché no!
A presto e Buona Vita
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