Lo
Shiatsu, letteralmente Dito ( shi) Pressione (atsu) ormai conosciutissima tecnica
olistica seppur di recente ufficializzazione (1964) affonda la sua nascita
davvero a millenni or sono.
Di
derivazione cinese, ha le sue radici nel massaggio Anma
, l’attuale Tuinà, e trasportato in Giappone nella dinastia Edo si è affinata attraverso l’agopuntura con tutti i suoi derivati, la moxa , la coppettazione e altre ancora.
, l’attuale Tuinà, e trasportato in Giappone nella dinastia Edo si è affinata attraverso l’agopuntura con tutti i suoi derivati, la moxa , la coppettazione e altre ancora.
Per poter
comprendere bene e in modo semplice l’arte dello Shiatsu dobbiamo fare un
piccolo passo indietro rispetto alle conoscenze e alle teorie di guarigione
della medicina occidentale.
In Europa
come nel resto del mondo occidentale si è affermata la medicina allopatica che
predilige e persegue la guarigione dell’individuo tramite la ricerca precisa
della malattia e la sua conseguente riduzione se non scomparsa attraverso
medicine di contrasto o chirurgia più o meno invasiva.
La medicina
orientale, sia cinese che indiana intendevano la guarigione come un
riequilibrio dell’energia fondamentale dell’individuo, asserendo che se la
persona si ammalava era perché un “Umore” inteso proprio come energia o
Ki era squilibrato, cioè la sua energia era in eccesso o in difetto.
Attraverso
cure molto differenti fra loro dovute alla cultura del luogo, venivano
praticati massaggi, impacchi di erbe, e in seguito infissione di aghi su linee
corporee e ben definite che oggi chiamiamo meridiani di agopuntura.
L’utilizzo
di questi aghi aveva proprio lo scopo di attirare o disperdere l’energia in
difetto o in eccesso.
Nel 1911
in Giappone si inizia a utilizzare questa tecnica manuale che attraverso
pressioni del pollice e della mano aveva dei risultati simili all’agopuntura.
Iniziarono
a aprire le prime scuole di Shiatsu, e questa tecnica ebbe un successo
immediato proprio perché non aveva bisogno di strumenti né di erbe nè di oli, poteva essere praticata da
chiunque senza essere un terapista ufficialmente riconosciuto, tantomeno un
medico.
Come detto
nel 1964 lo Shiatsu viene riconosciuto ufficialmente e iniziano ad aprire le
prime scuole, prima fra tutte quelle di Tokujiro Namikoshi seguita da quella di
Shizuto Masunaga e da Wataru Ohashi che
ha portato lo Shiatsu negli Stati Uniti ed in seguito in Italia e che ho avuto
l’onore e il piacere di averlo come Maestro .
Per comprendere
meglio ed inmodo semplice l’azione che producono le pressioni dello shiatsu
sul nostro organismo ho utilizzato da sempre questo esempio, immaginiamo i
Meridiani di agopuntura, che ricordo sono i canali in cui scorre la nostra
energia vitale, alla stregua di vene ed arterie per il sangue, come fossero dei
tubi a forma di grondaia in cui scorre dell’acqua.
Il
fatto che questa acqua ( energia vitale) scorra senza che nessuno la spinga è
il Mistero della Vita e non tento neppure una piccola spiegazione, scorre e
basta, finché sono vivo questa scorre, ognuno può asserirne qualsiasi motivazione.
Se andiamo
a vedere il percorso dei meridiani ci accorgiamo che dove termina uno ne inizia
n’altro senza soluzione di continuità, questo significa che se potessimo
togliere dal corpo umano questi meridiani e appoggiarli a terra otterremo un
cerchio fatto di tubi di gronda con dentro acqua che circola.
Nella nostra
vita succede prima o poi qualche malanno o impedimento o piccolo / grande
trauma, ogni avvenimento provoca un intoppo in questa circolazione energetica,
come se all’interno della nostra grondaia arrivassero delle foglie o qualsiasi
altro oggetto che in un modo o nell’altro disturbasse la libera circolazione
della nostra energia.
In quel
preciso istante avremo, a monte dell’intoppo, un sovraccarico di energia e a
valle una carenza.
Il
lavoro del terapista Shiatsu non è altro che quello di ripercorrere con le sue
mani le linee dei meridiani per individuare gli eccessi che si presentano con
un calore maggiore o una minore elasticità del corpo ( più duro) o al contrario
freddezza e mollezza e portarvi rimedio con manualità di carico o scarico
energetico.
Detto
in questo modo è facile da comprendere ma altrettanto difficile da applicare,
servono anni di esperienza per “sentire” con una buona dose di precisione gli
stati di Kyo e Jitsu ovvero di vuoto/pieno dei meridiani del nostro Uké cioè
chi riceve il trattamento.
Ohashi
asseriva che il primo nostro Uké era la cima della nostra “Montagna di Esperienza”
dopo questo nostro primo contatto avremmo compreso se il secondo sarebbe stato
di più o di meno e poi il terzo e il quarto e via così un trattamento dopo l’altro
finché avremmo compreso di “dover continuamente imparare “, fu una grande
lezione di umiltà da parte di uno dei tre grandi Maestri allora viventi.
Oggi Shiatsu
è sinonimo di benessere, di cura alternativa e di riequilibrio ma sappiamo che
sta entrando a ragione anche negli ospedali e nelle cliniche, senza la pretesa
di curare malattie in modo diretto ma certamente come supporto delle terapie
allopatiche e questo è un grandissimo apporto.
Situazioni
di grave stress o depressioni che spesso seguono patologie gravi hanno un
grande sollievo da questo leggero e gradevole trattamento facendo in modo che l’ammalato
possa dirigere le sue energie dove serve e non disperderle in mille rivoli
differenti.
Assistiamo
per lo Shiatsu, come per tante altre pratiche, una serie di variazioni sul tema
che portano alla nascita di tecniche differenti dalla sua precisa essenza.
Se apriamo
internet troviamo lo Shiatsu n acqua ( Water Shiatsu o Watsu) lo Zen Shatsu ,
il Tantsu ( Tantra Shiatsu) innumerevoli stili Yin, Meiso, Macrobiotico,
Shiatsu Do e via discorrendo, ogni terapista che abbia una buona esperienza
tende a personalizzare i propri trattamenti, è normale ed essendo lo Shiatsu
frutto esclusivamente di esperienza è logico che nascano tanti stili e modi
differenti per applicarlo, non deve stupire .
Importante
invece è l’intenzione con cui questi stili nascono, siamo umani e la tendenza ad
anteporre il guadagno alla professionalità è molto forte.
Sono convinto
che ce ne accorgiamo subito appena si viene toccati, per “sentire “ devo
mettermi in gioco, ed in quel momento le nostre energie si toccano, ogni
terapista Shiatsu deve ricordare sempre che ogni Uké “sente “ esattamente come
noi, non possiamo mentire, la nostra energia, le nostre mani non mentono mai
! (altra lezioncina di Wataru Ohashi)
Buona
Vita e Buon Sentire
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