giovedì 4 luglio 2019

SHIATSU



Lo Shiatsu, letteralmente Dito ( shi)   Pressione (atsu) ormai conosciutissima tecnica olistica seppur di recente ufficializzazione (1964) affonda la sua nascita davvero a millenni or sono.

Di derivazione cinese, ha le sue radici nel massaggio Anma
, l’attuale Tuinà, e trasportato in Giappone  nella dinastia Edo si è affinata attraverso l’agopuntura con tutti i suoi derivati, la moxa , la coppettazione e altre ancora.

Per poter comprendere bene e in modo semplice l’arte dello Shiatsu dobbiamo fare un piccolo passo indietro rispetto alle conoscenze e alle teorie di guarigione della medicina occidentale.

In Europa come nel resto del mondo occidentale si è affermata la medicina allopatica che predilige e persegue la guarigione dell’individuo tramite la ricerca precisa della malattia e la sua conseguente riduzione se non scomparsa attraverso medicine di contrasto o chirurgia più o meno invasiva.



La medicina orientale, sia cinese che indiana intendevano la guarigione come un riequilibrio dell’energia fondamentale dell’individuo, asserendo che se la persona si ammalava era perché un “Umore” inteso proprio come energia o Ki era squilibrato, cioè la sua energia era in eccesso o in difetto.

Attraverso cure molto differenti fra loro dovute alla cultura del luogo, venivano praticati massaggi, impacchi di erbe, e in seguito infissione di aghi su linee corporee e ben definite che oggi chiamiamo meridiani di agopuntura.

L’utilizzo di questi aghi aveva proprio lo scopo di attirare o disperdere l’energia in difetto o in eccesso.

Nel 1911 in Giappone si inizia a utilizzare questa tecnica manuale che attraverso pressioni del pollice e della mano aveva dei risultati simili all’agopuntura.

Iniziarono a aprire le prime scuole di Shiatsu, e questa tecnica ebbe un successo immediato proprio perché non aveva bisogno di strumenti né  di erbe nè di oli, poteva essere praticata da chiunque senza essere un terapista ufficialmente riconosciuto, tantomeno un medico.

Come detto nel 1964 lo Shiatsu viene riconosciuto ufficialmente e iniziano ad aprire le prime scuole, prima fra tutte quelle di Tokujiro Namikoshi seguita da quella di Shizuto Masunaga  e da Wataru Ohashi che ha portato lo Shiatsu negli Stati Uniti ed in seguito in Italia e che ho avuto l’onore e il piacere di averlo come Maestro .

Per comprendere meglio ed inmodo semplice l’azione che producono le pressioni dello shiatsu sul nostro organismo ho utilizzato da sempre questo esempio, immaginiamo i Meridiani di agopuntura, che ricordo sono i canali in cui scorre la nostra energia vitale, alla stregua di vene ed arterie per il sangue, come fossero dei tubi a forma di grondaia in cui scorre dell’acqua.

Il fatto che questa acqua ( energia vitale) scorra senza che nessuno la spinga è il Mistero della Vita e non tento neppure una piccola spiegazione, scorre e basta, finché sono vivo questa scorre, ognuno può asserirne qualsiasi motivazione.

Se andiamo a vedere il percorso dei meridiani ci accorgiamo che dove termina uno ne inizia n’altro senza soluzione di continuità, questo significa che se potessimo togliere dal corpo umano questi meridiani e appoggiarli a terra otterremo un cerchio fatto di tubi di gronda con dentro acqua che circola.

Nella nostra vita succede prima o poi qualche malanno o impedimento o piccolo / grande trauma, ogni avvenimento provoca un intoppo in questa circolazione energetica, come se all’interno della nostra grondaia arrivassero delle foglie o qualsiasi altro oggetto che in un modo o nell’altro disturbasse la libera circolazione della nostra energia.

In quel preciso istante avremo, a monte dell’intoppo, un sovraccarico di energia e a valle una carenza.



Il lavoro del terapista Shiatsu non è altro che quello di ripercorrere con le sue mani le linee dei meridiani per individuare gli eccessi che si presentano con un calore maggiore o una minore elasticità del corpo ( più duro) o al contrario freddezza e mollezza e portarvi rimedio con manualità di carico o scarico energetico.

Detto in questo modo è facile da comprendere ma altrettanto difficile da applicare, servono anni di esperienza per “sentire” con una buona dose di precisione gli stati di Kyo e Jitsu ovvero di vuoto/pieno dei meridiani del nostro Uké cioè chi riceve il trattamento.

Ohashi asseriva che il primo nostro Uké era la cima della nostra “Montagna di Esperienza” dopo questo nostro primo contatto avremmo compreso se il secondo sarebbe stato di più o di meno e poi il terzo e il quarto e via così un trattamento dopo l’altro finché avremmo compreso di “dover continuamente imparare “, fu una grande lezione di umiltà da parte di uno dei tre grandi Maestri allora viventi.

Oggi Shiatsu è sinonimo di benessere, di cura alternativa e di riequilibrio ma sappiamo che sta entrando a ragione anche negli ospedali e nelle cliniche, senza la pretesa di curare malattie in modo diretto ma certamente come supporto delle terapie allopatiche e questo è un grandissimo apporto.

Situazioni di grave stress o depressioni che spesso seguono patologie gravi hanno un grande sollievo da questo leggero e gradevole trattamento facendo in modo che l’ammalato possa dirigere le sue energie dove serve e non disperderle in mille rivoli differenti.



Assistiamo per lo Shiatsu, come per tante altre pratiche, una serie di variazioni sul tema che portano alla nascita di tecniche differenti dalla sua precisa essenza.

Se apriamo internet troviamo lo Shiatsu n acqua ( Water Shiatsu o Watsu) lo Zen Shatsu , il Tantsu ( Tantra Shiatsu) innumerevoli stili Yin, Meiso, Macrobiotico, Shiatsu Do e via discorrendo, ogni terapista che abbia una buona esperienza tende a personalizzare i propri trattamenti, è normale ed essendo lo Shiatsu frutto esclusivamente di esperienza è logico che nascano tanti stili e modi differenti per applicarlo, non deve stupire .

Importante invece è l’intenzione con cui questi stili nascono, siamo umani e la tendenza ad anteporre il guadagno alla professionalità è molto forte.

Sono convinto che ce ne accorgiamo subito appena si viene toccati, per “sentire “ devo mettermi in gioco, ed in quel momento le nostre energie si toccano, ogni terapista Shiatsu deve ricordare sempre che ogni Uké “sente “ esattamente come noi, non possiamo mentire, la nostra energia, le nostre mani non mentono mai ! (altra lezioncina di Wataru Ohashi)



Buona Vita e Buon Sentire













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