Può
una emozione influenzare la nostra postura?
Certamente, per fortuna oggi sappiamo anche come intervenire.
Proviamo a pensare a quando, magari dopo un pranzo fra amici, al momento del caffè quando si è tutti soddisfatti e iniziano i racconti divertenti di cose accadute magari a scuola o comunque nel passato più o meno recente.
Tutti hanno la testa alta, le spalle e il petto aperto, una buona respirazione, raramente si ha freddo, si è tutti pronti ad accogliere la prossima battuta di spirito e a sottolinearla con una pronta risata.
Al contrario, quando un amico ci racconta dei suoi guai, lo sguardo è a terra, le spalle chiuse, ci copriamo le spalle come a difenderci da qualcosa, il respiro rallenta e spesso si fa corto.
Questi sono due piccoli esempi di come il nostro corpo reagisce inconsciamente ad un evento esterno mettendo in moto atteggiamenti di apertura o di chiusura in relazione a cosa stiamo vivendo.
Senza accorgerci poniamo in atto dei movimenti inconsci di difesa o di accoglienza che possono cambiare completamente il nostro corpo seppur nel breve o brevissimo tempo.
Proviamo ad immaginare ora situazioni che, al contrario, perdurino a lungo, che magari abbiano una difficile o addirittura problematica soluzione, come reagirà il nostro corpo ad uno stimolo continuo.
Molto
spesso assistiamo a dei veri e propri cambiamenti posturali che se ben
analizzati possono darci delle indicazioni precise sulla causa di queste
trasformazioni.
Se analizzassimo la fisiologia di queste variazioni vedremo che il sistema corporeo di questi mutamenti è davvero complesso, sono tantissime le concause che vi concorrono, dall’ambiente in cui si vive al carattere personale dell’individuo, il suo stato sociale come la struttura corporea e il suo aspetto psicologico.
Principalmente
possiamo intravedere alcune cause comuni a quasi tutti gli individui ovvero, la
sua reazione agli eventi esterni, le sue azioni fisiche come il movimento o l’attività
fisica se non sportiva, come cammina come si muove nello spazio.
La sua nutrizione, quali cibi abitualmente consuma e in che quantità, soprattutto in relazione a stress esterni di qualsiasi genere, e ancora della abituale risposta psicologica a queste cause esterne.
La diretta conseguenza di queste concause genera spesso se non sempre una reazione del nostro corpo che se protratta nel tempo genera vere e proprie disfunzioni fisiche.
È abbastanza comune ciò che avviene nel nostro organismo se si reagisce negativamente ad una stimolazione esterna di qualsiasi tipo, immediatamente interviene un senso di apatia, facilmente cambia la nostra alimentazione e l’attività motoria si riduce notevolmente, tutto questo non può che portare ad un serio cambiamento fisico.
Molto spesso, e purtroppo, questi cambiamenti diventano come il gatto che si morde la coda, vedendo modificarsi la nostra postura e non accettando questo cambiamento non voluto e soprattutto subìto, la nostra mente può dare risposte ancor più negative in un loop distruttivo.
Interrompere questa serie di cause è assolutamente doveroso, ne va della nostra salute psicofisica, alcune pratiche anche semplici possono aiutarci, a partire dalla respirazione.
Respirare è la cosa più semplice che possediamo e che ci piaccia o meno siamo costretti a respirare costantemente, tanto vale usarla e farlo bene.
Intanto parliamo di respirazione diaframmatica che è la respirazione fisiologicamente corretta.
Se usata correttamente e soprattutto in modo attento e cosciente, la respirazione è un arma potentissima nei confronti degli stress esterni, ci aiuta a sdrammatizzare e a concentrarci sulle soluzioni piuttosto che sulle conseguenze negative degli eventi.
Fisiologicamente una buona respirazione ha come effetto immediato una maggior ossigenazione del sangue e quindi maggior afflusso di nutrienti, tutto funziona meglio, con maggior energia e positività.
Respirare consapevolmente significa interrompere la sciarada di pensieri che ci porta allo stremo delle nostre energie facendoci spesso cadere in quella spirale autodistruttiva inutile e solo dannosa.
Allo stesso modo una leggera attività fisica ottiene gli stessi risultati, è un modo anche questo di interrompere i circoli viziosi della nostra mente permettendoci di riattivare le nostre capacità di recupero e allo stesso tempo di eliminare le tossine, non solo quelle fisiche.
Se pensiamo ad un individuo soggetto a depressione lo possiamo immaginare come lento, con uno sguardo spesso rivolto verso il basso, con le spalle incurvate in avanti con una voce bassa e monotona.
Nel tempo questa postura può modificare la colonna vertebrale e portare problemi alle cervicali come in zona lombare, problematiche alla testa del femore o al bacino, spesso vediamo queste persone quasi ingobbite come se “portassero il mondo sulla schiena”
Ora pensiamo alle persone che incontriamo nei parchi a fare footing, la loro postura, che sia più o meno corretta per l’attività svolta non ha importanza ma certamente potremo notare uno sguardo alto un petto e le spalle aperte e una stazione eretta, vorrei dire che è un piacere vederli correre.
Difficilmente vedremo queste persone con un abbigliamento sciatto o trasandato a riprova che questa attività è curata anche nel suo modo di presentarsi al mondo, a differenza delle persone magari tristi o avvilite che rispecchiano la loro condizione anche esternamente nelle loro azioni più comuni come può essere l’abbigliamento.
Prendersi cura di sé è fondamentale e prevenire lo è ancora di più, non sappiamo cosa ci riserva la vita domani o dopodomani e in campo olistico possiamo contare su molti trattamenti mirati al nostro benessere.
Da sempre le varie culture mettono a nostra disposizione moltissime tecniche che possono sostenere queste problematiche, in primis la medicina Ayurvedica forte della sua storia millenaria sia nei rimedi erboristici che soprattutto nelle sue manualità, come anche tecniche più occidentali come il Cranio-Sacrale o la Riflessologia Plantare.
Sono davvero moltissimi i massaggi o i trattamenti che possiamo utilizzare per questo scopo senza aspettare di dover intervenire in emergenza per sanare situazioni che se prese in tempo o meglio prevenute possono essere risolte semplicemente e anche in modo discreto e piacevole.
Le tecniche olistiche sono uno strumento incredibilmente utile e soprattutto non dannoso o invasivo, come dice la parola stessa si prende cura dell’individuo in tutti i suoi aspetti, sia quello fisico che emotivo nella sua totale completezza e rispettoso della sua essenza.
Come
in tutte le cose ogni più piccolo cambiamento inizia con il primo passo e in
questo caso possiamo dire che inizia con il nostro primo respiro consapevole
sulla via del nostro benessere.
Buona
Vita
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