martedì 21 maggio 2019

COPPETTAZIONE



Fu addirittura Ippocrate, il padre della Medicina che ne teorizzò la pratica e che diede delle precise indicazioni per il loro utilizzo.

Tecnica poi ripresa nei secoli da molte altre discipline come la medicina Cinese e l’Ayurvedica, è stata importata nel secolo scorso in occidente dal medico austriaco Bernhard Aschner, prende il nome ovviamente dagli strumenti di cui si avvale ovvero delle piccole e maneggevoli coppette in vetro.


Come sempre prima di iniziare un percorso di trattamenti di Coppettazione è buona prassi avere un colloquio approfondito con il professionista, direi che ad ogni seduta è bene riprendere gli argomenti principali del colloquio per rivedere o magari correggere l’applicazione.




Anche se la durata dei trattamenti non è mai superiore ai 30 minuti questa tecnica è molto profonda e non bisogna mai sottovalutarne gli effetti.

Tramite essa è possibile ripristinare l'equilibrio e ristabilire la funzionalità dell’organo o dell’apparato in disarmonia. 
Accertata l’idoneità della persona al trattamento si passa all’applicazione vera e propria.

Dopo aver preparato la parte da trattare con un breve massaggio atto a rilassare la muscolatura si provvede ad oliare bene in modo che le coppette possano scivolare comodamente sulla cute senza sfregare molto soprattutto in presenza di peli che darebbero molto dolore al passaggio della coppetta.

Per mia esperienza non serve quasi mai la depilazione, basta una buona unzione per risolvere il problema.

Preparata la parte si passa all’applicazione vera e propria delle coppette, si accende una fiammella nel modo che è più utile al trattamento in atto, che sia una candelina messa su di un tavolino oppure un bastoncino con un tamponcino ci cotone imbevuto da poter manovrare tenendolo in mano non ha importanza, purchè la fiammella sia sicura e non “dura”.

Mi spiego meglio, le fiammelle degli accendini sono considerate “ “dure” nel senso che il combustibile è sparato a pressione dalla sua bomboletta e produce una fiamma che non ci è molto utile perché utilizza poco ossigeno per bruciare, cosa che a noi serve per creare il vuoto all’interno della coppetta.

La fiammella di una candela e meglio ancora di uno stoppino di cotone imbevuto di alcool è una fiamma che al contrario “ svuota la coppetta” molto velocemente, addirittura bisogna stare attenti e avere una discreta esperienza per utilizzarle al meglio nei vari casi che ci si presentano.

In generale possiamo contare quattro modi diversi nell’utilizzo della coppettazione: a caldo, a freddo, statico e dinamico, la differenza è abbastanza intuibile dal loro nome, mentre gli effetti sono sostanzialmente differenti.

Coppettazione a caldo -
vengono utilizzate prevalentemente coppette in vetro nelle quali viene fatto il vuoto con una fiammella e poi applicate sulla cute.

Coppettazione a freddo –
vengono utilizzate delle coppette normalmente in materiale plastico con una sorta di stantuffo che come una siringa estrae l’aria dalla coppetta, oppure coppette in gomma che dopo essere state schiacciate vengono appoggiate e rilasciandole viene a formarsi il vuoto al suo interno.

Coppettazione statica -
in questo caso, le coppette sono applicate su punti ben precisi del corpo, normalmente su punti di agopuntura o marma ayurvedici in modo da stimolare i punti che concorrono al benessere della persona.

Coppettazione dinamica - 
al contrario, questa tecnica presuppone un movimento di “strisciata“ delle coppette su tutta la zona da trattare, in questo caso le coppette saranno preferibilmente di vetro che permettono una manovrabilità maggiore rispetto a tutte le altre.

Nei video di seguito si può vedere la tecnica della COPPETTAZIONE  in due 
fasi differenti:
La coppettazione è in grado di mobilitare le forme di ristagno del corpo, rilassando muscoli e tensioni psichiche.

Viene utilizzata con successo in quasi tutti i casi di ritenzione dei liquidi, in campo estetico e molto usata, sia per un miglioramento della circolazione linfatica che per normalizzare quella ematica.

È fortemente drenante e nello specifico degli arti inferiori ha grandi risultati.

Per quello che riguarda invece stress e tensioni in generale viene utilizzata la pratica della coppettazione dinamica coinvolgendo tutto il corpo con sedute abbastanza brevi di durata ma profonda di applicazione, con coppette più grandi possibile relativamente alle zone di applicazione e spesso accompagnata da alcune coppette più piccole fisse su punti marma.




Amo molto questa tecnica che mi ha dato ottimi risultati, mal di schiena dovuti a contratture muscolari, rigidità tissutali, secchezza cutanea, alcune patologie legate alla sfera sessuale maschile e molte altre ancora.

Essendo una tecnica olistica, coinvolge molte strutture del nostro organismo che concorrono alla risoluzione dei nostri malesseri, in più l’utilizzo di prodotti della terra, dell’aria e del fuoco mette in campo energie importanti che fanno della Coppettazione una sinergia potente al nostro servizio.



Buona Vita


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