Lo SHIRODARA nella medicina Ayurvedica è considerato uno delle tecniche
più importanti e profonde di tutta la medicina ayurvedica.
Quasi
un rituale sacro, questo trattamento viene effettuato tramite una colatura
lenta e continua di olio tiepido sulla fronte all’incirca all’attaccatura dei
capelli.
Possiamo
sicuramente affermare che questo flusso di olio caldo rilassa il corpo e la
mente come un vero e proprio flusso di benessere che permea il nostro organismo
e il nostro spirito.
Nella tradizione
Ayurvedica lo Shirodara viene praticato
per coadiuvare le terapie legate alla sfera del sistema nervoso, stress, stati
di ansia anche molto profondi, angoscia diffusa, insonnia, questo rende questo
trattamento di assoluta attualità, tuttavia è indicato in molti altri aspetti
del nostro benessere.
Mali di
testa, cefalea, emicranie e tutti i disagi nella zona del capo hanno spesso un
immediato beneficio in poche sedute.
Anticamente
era utilizzato come fonte di rinnovamento energetico e di vitalità avente la
capacità di migliorare la concentrazione, il recupero della nostra vitalità e
acuire le nostre capacità sensoriali.
È spesso
di concreto supporto a terapie anti-age proprio per la capacità di rilassare la
muscolatura e contrastare l’invecchiamento cellulare.
Non è
insolito che la pelle del viso diventi più luminosa e rilassata, con una
generale sensazione di benessere, addirittura questi cambiamenti molto spesso
si riscontrano anche negli occhi e nello sguardo di chi ha ricevuto il
trattamento.
Il rituale Shirodara è utilizzato spesso in sinergia con
lo snehana di cui tratterò in altro post.
Molta importanza rivestono anche gli oli utilizzati, qui
in occidente è usuale usare oli vegetali di semi che sono ottimi perchè molto
fluidi e con poco profumo, di facile reperimento anche e soprattutto nelle
produzioni biologiche, va tenuto presente che per ogni trattamento saranno
usati dai 3 ai 5 litri di olio, quindi la scelta è molto importante.
L’olio può essere riutilizzato 3 o 4 volte se tenuto in
condizioni ottimali ovvero al buio, al fresco e in confezioni di vetro, il
riuso è consentito solo sullo stesso ricevente.
Durante la seduta, l’olio si carica delle energie proprie
del ricevente perché viene fatto passare diverse volte sulla fronte, raccolto,
ri-intiepidito e di nuovo colato, quindi sarebbe inopportuno utilizzarlo su
altre persone.
Per questi motivi anche chi pratica lo Shirodara deve
mantenere
uno stato di pulizia energetica più alto possibile attraverso pratiche costanti
di meditazione e di relax psicofisico adatte oltre ad avere uno studio
confacente a queste metodiche.
Questa metodica è indubbiamente molto profonda e deve
essere opportunamente preparata sia per gli strumenti usati, è molto laboriosa
e delicata soprattutto per la temperatura dell’olio, ma anche la persona
ricevente deve essere ben informata di quello che può percepire durante la
colatura.
Come altri trattamenti antistress e spesso molto di più,
lo Shirodara può risvegliare emozioni nascoste o sensazioni sconosciute che
possono sul momento spaventare, sono sempre momenti molto liberatori dove,
magari dopo anni le nostre emozioni trovano finalmente il modo di lasciar
andare queste tensioni inutili e quasi sempre pesanti.
La durata del trattamento è molto varia proprio per i
motivi suddetti, è possibile arrivare anche ad un’ora di trattamento ma mai e
poi mai la prima seduta, si può partire anche da soli 20 minuti per allungare
nelle successive sempre e costantemente monitorando la persona e decidendo
estemporaneamente di proseguire o di interrompere.
Durante il trattamento quasi mai si tocca il corpo del
ricevente, rare volte può succedere di aiutare la respirazione suggerendola o
spingendo delicatamente sul diaframma.
È davvero un rito, quasi sacrale e dopo le prime sedute
difficilmente lo si interrompe, magari possono passare mesi fra un una seduta e
l’altra, ma certamente ha degli effetti così benefici che prima o dopo si sente
la necessità di ripeterlo come un rito di purificazione.
Buona Vita !
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