martedì 14 aprile 2020

PALITO SACRO ( Palo Santo o Bursera Graveolens)




Avendo trattato da poco il Qhaqoy,il Massaggio Andino, è una logica continuazione introdurre un elemento strettamente legato a questa cultura, alla sua parte spirituale e sciamanica, sto parlando del Palo Santo ( bursera graveolens) o anche Palito Santo.

Questo particolare legno cresce nella zona dell’America centro meridionale e in particolare in Perù ed Equador, proprio nella zona dove crebbe la cultura Incaica e dove le conoscenze esoteriche e sciamaniche dei loro sacerdoti furono portate a livelli altissimi di conoscenza.

È un albero dalle caratteristiche particolarissime se non uniche, pensiamo solo al fatto che per poter sviluppare tutti i suoi oli essenziali e i suoi aromi questa essenza non può essere coltivata né abbattuta ma anzi deve morire in modo naturale e la sua vita media supere gli ottanta anni.

Già questo ci fa capire in quale considerazione era tenuta ogni singola pianta, non solo ma dopo la sua morte il tronco non è toccato per parecchi anni, dai tre ai dieci, prima di essere utilizzato.

In questo periodo il legno si trasforma e assieme al suo lungo processo di decomposizione si carica di tutte le virtù spirituali sacre e soprannaturali che lo rendono unico nel suo genere.

Più anni rimane a terra dopo la sua morte maggiori sono le sue capacità energetiche e la sua   produzione di essenza, immaginiamo solo quanta Energia assorbe questo tronco utilizzato in questo modo.

Oggi sappiamo che rimanendo a terra in quei luoghi, lentamente il suo tronco è attaccato da microrganismi che alterano le sue cellule producendo l’essenza profumata e il suo olio essenziale che bruciata scaturisce un fumo denso e molto aromatico con diverse proprietà benefiche.


Sappiamo che gli Sciamani andini lo usavano nelle loro trans spirituali per allontanare le negatività e farsi condurre più facilmente nei luoghi Sacri dei loro Spiriti, ancora oggi è considerato un buon aiuto durante le meditazioni trascendentali.

Non esisteva cerimonia Sacra che non fosse fumigata dal Palo Santo, anche le loro abitazioni erano “ripulite” costantemente con questa essenza, come una sorta di purificazione se non addirittura di benedizione.

Oltre a questo uso, il legno era utilizzato in decotto per problematiche muscolari probabilmente in impiastri o cataplasmi direttamente sulla cute assieme alla cenere del legno bruciato per cicatrizzare ferite o escoriazioni.

Oggi il Palito Sacro è utilizzato spesso come antizanzare naturale, ovviamente il suo uso ha perso molto della sua antica sacralità tuttavia lentamente sta ritornando il suo uso in ambito olistico, assieme alla pratica dei massaggi come nelle meditazioni.

E' imprescindibile il suo uso nella pratica del Qhaqoy , il massaggio andino, è forse l'unico massaggio che usa una sua essenza profumata come facente parte della tecnica stessa. 

Puoi trovare altre informazioni nel video che feci qualche tempo fa:
PALITO SACRO

Difficile dimenticare come questo legnetto abbia decine di anni e che proprio per noi in quel momento sprigioni tutta la sua essenza energetica, probabilmente siamo noi che dobbiamo sintonizzarci sulla sua di energia e non il contrario.

Per esperienza posso affermare che l’ambiente in cui lavoro cambia e non di poco se prima del trattamento che eseguo brucio un pezzetto di quel legno Sacro, anche questo è una vibrazione differente che amalgama e pervade l’ambiente in una sottile e profonda atmosfera di benessere.

Posso comprendere come i Curanderi andini lo usassero per allontanare le negatività, questo è il suo grande potere, pulire e aprire la strada come fosse uno scudo o meglio un apripista.

Comprendendo questo lo utilizzeremo con molto più rispetto, sentendoci legati a persone e luoghi molto lontani da noi che in epoche lontanissime hanno usato il Palito per i nostri stessi scopi.





Buona Vita


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