Avendo trattato da poco il Qhaqoy,il Massaggio Andino, è una logica continuazione introdurre un elemento
strettamente legato a questa cultura, alla sua parte spirituale e sciamanica, sto
parlando del Palo Santo ( bursera graveolens) o anche Palito Santo.
Questo particolare legno cresce
nella zona dell’America centro meridionale e in particolare in Perù ed Equador,
proprio nella zona dove crebbe la cultura Incaica e dove le conoscenze
esoteriche e sciamaniche dei loro sacerdoti furono portate a livelli altissimi
di conoscenza.
È un albero dalle caratteristiche
particolarissime se non uniche, pensiamo solo al fatto che per poter sviluppare
tutti i suoi oli essenziali e i suoi aromi questa essenza non può essere
coltivata né abbattuta ma anzi deve morire in modo naturale e la sua vita media
supere gli ottanta anni.
Già questo ci fa capire in quale
considerazione era tenuta ogni singola pianta, non solo ma dopo la sua morte il
tronco non è toccato per parecchi anni, dai tre ai dieci, prima di essere utilizzato.
In questo periodo il legno si trasforma
e assieme al suo lungo processo di decomposizione si carica di tutte le virtù
spirituali sacre e soprannaturali che lo rendono unico nel suo genere.
Più anni rimane a terra dopo la sua
morte maggiori sono le sue capacità energetiche e la sua produzione di essenza, immaginiamo solo quanta
Energia assorbe questo tronco utilizzato in questo modo.
Oggi sappiamo che rimanendo a terra
in quei luoghi, lentamente il suo tronco è attaccato da microrganismi che
alterano le sue cellule producendo l’essenza profumata e il suo olio essenziale
che bruciata scaturisce un fumo denso e molto aromatico con diverse proprietà
benefiche.
Sappiamo che gli Sciamani andini lo
usavano nelle loro trans spirituali per allontanare le negatività e farsi condurre
più facilmente nei luoghi Sacri dei loro Spiriti, ancora oggi è considerato un
buon aiuto durante le meditazioni trascendentali.
Non esisteva cerimonia Sacra che non
fosse fumigata dal Palo Santo, anche le loro abitazioni erano “ripulite”
costantemente con questa essenza, come una sorta di purificazione se non
addirittura di benedizione.
Oltre a questo uso, il legno era
utilizzato in decotto per problematiche muscolari probabilmente in impiastri o
cataplasmi direttamente sulla cute assieme alla cenere del legno bruciato per
cicatrizzare ferite o escoriazioni.
Oggi il Palito Sacro è utilizzato
spesso come antizanzare naturale, ovviamente il suo uso ha perso molto della
sua antica sacralità tuttavia lentamente sta ritornando il suo uso in ambito
olistico, assieme alla pratica dei massaggi come nelle meditazioni.
E' imprescindibile il suo uso nella pratica del Qhaqoy , il massaggio andino, è forse l'unico massaggio che usa una sua essenza profumata come facente parte della tecnica stessa.
Puoi trovare altre informazioni nel video che feci qualche tempo fa:
PALITO SACRO |
Difficile dimenticare come questo
legnetto abbia decine di anni e che proprio per noi in quel momento sprigioni
tutta la sua essenza energetica, probabilmente siamo noi che dobbiamo
sintonizzarci sulla sua di energia e non il contrario.
Per esperienza posso affermare che l’ambiente
in cui lavoro cambia e non di poco se prima del trattamento che eseguo brucio
un pezzetto di quel legno Sacro, anche questo è una vibrazione differente che
amalgama e pervade l’ambiente in una sottile e profonda atmosfera di benessere.
Posso comprendere come i Curanderi
andini lo usassero per allontanare le negatività, questo è il suo grande
potere, pulire e aprire la strada come fosse uno scudo o meglio un apripista.
Comprendendo questo lo utilizzeremo
con molto più rispetto, sentendoci legati a persone e luoghi molto lontani da
noi che in epoche lontanissime hanno usato il Palito per i nostri stessi scopi.
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