lunedì 9 agosto 2021

Il MASSAGGIO PERCETTIVO come introspezione e crescita personale



Pratico l’Arte del massaggio da decenni, ho appreso molte tecniche, incontrato migliaia di persone con altrettante migliaia di richieste differenti e ho scoperto come il massaggio possa intervenire in situazioni molto diverse da quelle originariamente richieste dal cliente all’arrivo nel mio studio.

Ho iniziato la mai carriera più di 35 anni fa e in tutti questi anni di pratica ininterrotta mi sono accorto di come la società sia cambiata, le richieste negli anni sono cambiate radicalmente di conseguenza.

Se all’inizio le persone si affidavano a me per malesseri fisici, muscolari o articolari, negli anni queste sono state sostituite da un crescente bisogno di rilassamento e benessere in generale.

I classici massaggi decontratturanti per risolvere comuni lombalgie o cervicalgie sono stati sostituiti da tecniche più prettamente olistiche come il Cranio-Sacrale o il Californiano.

Da tecniche “fisiche” siamo passati gradualmente a pratiche più energetiche ed emozionali per intervenite su ansie, depressioni, attacchi di panico o semplicemente su malesseri legati alla comunicazione più intima con noi stessi e con gli altri conseguentemente.

Questo ha preteso anche per me una profonda rivoluzione professionale e una intensa ricerca personale.

Tutto il campo dei massaggi olistici è stato preso in considerazione e studiato nelle sue peculiarità, ogni tecnica si è rivelata importante per particolari situazioni e per fortuna la cultura antica dei massaggi, sia orientali che occidentali, oggi mette a disposizione una grande scelta di tecniche da cui attingere.

L’Ayurvedica ci regala un trattamento importante per il relax psicofisico, rivitalizzante ed energeticamente importante, il Cranio-Sacrale ci permette di esplorare le nostre memorie emozionali, il Massaggio Californiano ci riporta ad una sensazione di rinascita, quasi che rivivessimo la gestazione e la sicurezza del ventre materno.


Ognuno di questi trattamenti e anche moltissimi altri, hanno una loro ben precisa collocazione e rispondono puntualmente alle richieste che vengono loro poste.

Da non molto tempo, tuttavia, forse a causa della pandemia ancora in atto che ha profondamente segnato tutta la società mondiale, ho scorto altre possibilità legate al massaggio che non erano ancora state prese in considerazione o a cui non si era data sufficiente importanza.

Mi riferisco in particolare all’uso del massaggio come percorso di introspezione e crescita personale.

Prima di analizzare come potrebbe essere questa modalità di trattamento dobbiamo capire perché potrebbe essere utile approcciarsi ad esso.

Per introspezione intendiamo un cammino, un più o meno lungo processo che permette alla persona di entrare intimamente in contatto con sé stessa, con i suoi pensieri e i suoi sentimenti.

Conseguenza di questo abbiamo modo di riflettere su noi stessi e sulla nostra vita intima e interiore, di conoscerci meglio insomma, come se intraprendessimo un profondo viaggio interiore.

Spesso si potranno guarire ferite antiche che magari ci condizionano ancora nei nostri gesti o nelle azioni di tutti i giorni.

Una vera e propria guarigione interiore a fronte di un passato che magari ostacola la nostra crescita e la nostra evoluzione fisica ed emotiva, in modo da affrontare la vita in modo sano, rilassato e nella sua più piena integrità

Ho avuto modo di lavorare con molte persone per diverso tempo e queste tecniche, seppur variate in alcuni loro aspetti, hanno fornito risultati molto incoraggianti.

Il fatto che attraverso alcune manualità particolari, l’uso di frequenze specifiche come i diapason e di tecniche poco utilizzate nel massaggio come il soffio o le vibrazioni, le persone hanno modo di osservarsi nella loro intimità e profondità riscoprendo la propria interiorità.

Pensieri, sentimenti, pulsioni, desideri che nello svolgersi del massaggio emergono alla mente della persona in un vero e proprio viaggio introspettivo nella sua coscienza.

Quando la persona, vorrei dire finalmente, si presta attenzione magari stimolata da un semplice tocco esterno, da a sé stessa la possibilità di fermarsi un attimo e prendere coscienza di tutto ciò che davvero è importante per la sua esistenza, senza condizionamenti o obblighi, vivendo appieno e profondamente in sé stessa.

Certamente questo è un percorso, un cammino che per quel che riguarda il massaggio ha inizio quando si scoprono le potenzialità più importanti delle manualità e dei vari trattamenti.

Spesso il primo approccio è in un normale massaggio Ayurvedico che pur essendo una tecnica olistica importante raramente coinvolge emozionalmente.

In seguito si potranno utilizzare manualità più adatte al rilassamento psico-fisico e solo successivamente, sempre nel rispetto dei tempi e delle esigenze della persona, si possono affrontare tecniche specifiche che coinvolgono i nostri centri energetici più profondi come i Chakra con l’uso di tecniche specifiche differenti per ogni caso.

Ogni persona e diversa e quindi per ognuna si dovranno applicare formule differenti, spesso si passa attraverso il training autogeno, altre volte l’utilizzo della meditazione diventa fondamentale o ancora si ricorre a manualità riconducibili al risveglio della Kundalini con l’uso del trattamento Chakra-Kundalini.

Il “massaggio” come comunemente detto, in questo modo assume un significato ben più profondo ed autentico, espressione della nostra stessa esistenza e per quella utilizzato.

Con queste tecniche si aprono orizzonti infinitamente ampi all’utilizzo delle tecniche che finora sono rimaste chiuse in sé stesse usando solo una piccola parte delle loro grandissime potenzialità.

Il massaggio introspettivo o Massaggio Percettivo come in realtà dovrebbe chiamarsi, effettivamente non ha neppur bisogno di un titolo per quanto è differente fra una persona e l’altra e addirittura fra una seduta e la successiva, tuttavia siamo in una società che ha bisogno di sicurezze e codificazioni, almeno per il momento.

Il mio personale desiderio è che il massaggio possa uscire dagli schemi posti dalla poca conoscenza e dalla poca cultura che permane su questa Arte per diventare strumento di crescita personale e spirituale, non solo per un semplice e momentaneo attimo di benessere.

 

Buona Vita

 

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