Diverso tempo fa scrissi un articolo al riguardo del Mantra Massage che normalmente viene eseguito in gruppo, dove una parte delle persone riceve questo particolare massaggio mentre le altre, oltre alle manovre manuali di vero e proprio massaggio, recita in modo cantato alcuni Mantra seguendo le indicazioni di chi guida la sessione.
È un tipo di massaggio interessante e profondo nella sua valenza emotiva, facile comprendere quali energie si mettono in moto in un’aula dove magari decine di persone recitano a voce alte e modulata delle frasi potenti come i Mantra mentre, sui lettini, vi sono persone che ricevono in silenzio manualità leggere e continue che già per loro natura stimolano le nostre sensazioni corporee.
Questo tipo di trattamento è scaturito dalla continua ricerca che negli anni ho fatto per trasportare il massaggio a qualcosa di più di semplici movimenti ritmici eseguiti sul corpo di una persona che si è affidata a me per un po’ di tempo per ottenere un beneficio di qualche genere.
Pur essendo un ottimo trattamento ho notato essere ancora troppo vago, non risponde perfettamente alle richieste personali della persona che lo riceve, probabilmente perché eseguito in gruppo, mentre sappiamo bene come ogni singolo sia differente e necessiti di un suo personale e unico trattamento.
Da sempre nel mio lavoro ho utilizzato i Mantra, in particolare il mio personale che da sempre mi segue (o io seguo lui) che mi venne affidato e benedetto dal mio Maestro spirituale tanti anni fa, ma questo è il mio e lavorando con altre persone e quindi altre energie è importante che questo Mantra sia per lui e non per me.
Prima di addentrarci nella spiegazione di questo massaggio particolare, che chiameremo d’ora in poi KUNDALINI MANTRA, devo per forza chiarirne bene tutti i suoi aspetti perché per la prima volta sto affrontando un viaggio, più che una tecnica, attraverso suoni, vibrazioni, energie, tradizioni, corpi, corpi sottili, spiriti e sensazioni che non credevo potessero convivere nell’ambito di un trattamento corporeo.
Parto quindi dall’elemento principale ovvero il Mantra.
Parola sanscrita, il cui significato è ascrivibile a “strumento della mente” che possiamo declinare anche come “veicolo o strumento del pensiero o del pensare" o ancora ad una '" sacra espressione della mente "
Normalmente queste brevi frasi sono tratte da testi ispirati, i “Libri Sacri”, che possono essere di qualsiasi cultura o religione, non obbligatoriamente da libri orientali o mediorientali, anche nella cultura occidentale abbiamo tali scritti e anche molto ricchi e importanti.
Altra caratteristica
del Mantra è la possibilità di essere recitato in due tempi, applicabili quindi
alla respirazione e di conseguenza alla loro recita nel silenzio verbale della
meditazione.
Quest’ultima caratteristica decade ovviamente nei Mantra recitati a voce alta o cantati perchè dobbiamo inspirare, che ci ricorda la nostra natura di esseri finiti, bisognosi ancora di energie esterne per poter sopravvivere.
Come abbiamo detto, il significato del Mantra è principalmente “strumento della mente” (mente da man e strumento da tra) ma uno strumento, un attrezzo, un mezzo è utile solo se serve a fare qualcosa altrimenti è un qualcosa di inutile e magari ingombrante.
Quindi a cosa serve il Mantra?
Di per sé la prima cosa che viene in mente pensando alla recitazione silenziosa di una frase è il rilassamento, la calma che questa ripetizione induce.
Non voglio essere dissacrante ma proviamo a pensare quando per dormire ci dicevano di contare le pecorelle (una pecorella… due pecorelle… tre pecorelle… ecc.) cosa succedeva in quel momento?
Semplicemente davamo alla mente uno strumento tale, che ci permetteva di interrompere la sciarada di pensieri che non ci lasciava prender sonno.
Con quella recitazione, invece, riuscivamo a fermarli, a calmare la respirazione e il battito cardiaco e, soprattutto, ad abbassare di conseguenza le onde cerebrali e quindi predisporci al sonno.
Strumento della mente quindi, che ci permette di ottenere un risultato esclusivamente utilizzando il nostro pensiero.
A me questo sembra di una potenza inaudita.
Ogni parola ha un suo significato preciso, altrettanto ogni gruppo di parole ha un suo significato che spesso supera o chiarisce o amplia il significato delle singole parole in esso contenuto.
Oggi, con un semplice cellulare possiamo registrare audio o parole e risentirle a nostro piacimento, come la musica o come qualsiasi altro rumore, questo significa che il suono ha una sua struttura, possiamo dire un suo corpo.
Il suono, nel caso della parola umana o del suo canto, è un flusso di aria sottoposta ad una frequenza vibratoria dovuta al movimento delle nostre corde vocali che modula l’aria in uscita dai nostri polmoni.
Possiamo dire che il
suono è una frequenza, che ogni lettera pronunciata ha una sua frequenza come
ogni parola e ogni frase, quindi ogni Mantra ha una sua frequenza e
ogni
frequenza produce una azione sul nostro corpo e sulla nostra mente.
Sappiamo ormai da tempo che alcune musiche inducono relax come altre lo “sballo”, sappiamo che le piante e la verdura hanno una crescita migliore se sottoposte ad un tipo particolare di frequenza e il motivo è sempre lo stesso, frequenza / azione cellulare.
La conoscenza dell’azione dei Mantra è antichissima, si parla di migliaia di anni e in questo tempo è stato possibile vedere come alcuni di questi avessero una azione precisa sulle persone.
Certamente questo è stato possibile perché l’esistenza era ben differente da quella attuale e pratiche come la meditazione erano normalmente usate a differenza di oggi dove spesso è moda.
Ora sappiamo che alcuni di questi Mantra possono indurre uno stato di pace, o di elevazione spirituale o di guarigione spirituale, se non fisica, sia che vengano recitati in meditazione come anche nel caso in cui si venga investiti da questa frequenza cantata da un’altra persona.
Nella tradizione vedica i Mantra erano utilizzati correntemente proprio come forma di guarigione o di elevazione spirituale, i loro testi abbondano di questi brevi fonemi che venivano recitati costantemente, non solo durante riti ma normalmente nello svolgersi della giornata.
Se vogliamo fare un paragone in una religione più vicina a noi, possiamo trovare lo stesso tipo di preghiera (o di Mantra) nel libro iniziatico “Racconti di un Pellegrino Russo” della Chiesa Cristiana Ortodossa.
Dopo questo lungo ma doveroso preambolo sul Mantra e sul suo uso possiamo entrare davvero all’interno del massaggio sonoro o vibrazionale.
Utilizzo già da diverso tempo strumenti come i diapason nel massaggio Kundalini-Chakra dove ogni chakra è stimolato dalla sua precisa frequenza attraverso il diapason corrispondente, tra l’altro questo è propedeutico e preparatorio al massaggio recitato o massaggio Kundalini Mantra.
Già solo con l’utilizzo di frequenze sonore indotte da strumenti metallici, ho potuto riscontrare cambiamenti importanti nelle persone che lo hanno ricevuto, sia come percezione profonda del loro essere che come crescita spirituale personale.
È stato in conseguenza di queste esperienze che ho deciso di sostituire lo “strumento vibratorio” i diapason, con i Mantra, più tradizionali, più antichi, più potenti soprattutto più umani.
Quindi è partita la ricerca dei Mantra e il loro conseguente abbinamento con le manualità tipiche del massaggio.
La loro ricerca non è stata cosa semplice, la provenienza, la traduzione, il significato e il loro scopo dovevano essere tutti chiariti e precisamente utilizzabili in un semplice vocalizzo.
Oltre a questo dovevano essere in una logica sequenza sonora sia per l’utilizzo in posizione prona che supina, dovevano essere anche nella sequenza giusta per la stimolazione dei punti chakra e in più, permettetemi, dovevano permettere le manualità del massaggio con la sua precipua fluidità.
Insomma un bel match.
Qui è partita la seconda sfida, ovvero quella delle manualità del massaggio.
Sono molte le tecniche che inducono un profondo e intenso rilassamento psicofisico, l’Ayurveda insegna molto al riguardo, come anche il Massaggio Californiano e altri ancora.
Tutti questi, però, hanno un loro scopo preciso che, sì, può legare e lo fanno egregiamente, con un Mantra personale recitato in silenzio durante la tecnica ma totalmente differente è un canto modulato e ripetuto che copre come un manto il corpo del ricevente.
Anche in questo caso la tradizione è venuta in soccorso semplicemente facendomi riprendere una tecnica di massaggio che purtroppo qui in occidente è stata travisata in modo vergognoso riducendola a schifose pratiche sessuali che nulla, nulla, nulla, hanno a che vedere con il suo vero significato.
Sto parlando del Massaggio Tantrico.
Qui si apre un grande capitolo che rimando alla seconda parte di questo post che puoi ascoltare solo sul mio podcast cliccando QUI!
Grazie di avermi
seguito e Buona Vita.
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