Partiamo dal significato della parola, anch’essa è in lingua Sanscrita e ha assunto nel tempo diversi significati che hanno ampliato enormemente il concetto primigenio.
Come avrai letto nel mio precedente post relativo al Mantra, anche la parola Tantra è formata da due sillabe Tan-Tra dove la seconda (Tra) ha lo stesso significato che assume nella parola Mantra ovvero “attraverso, passaggio, andare oltre” non credo sia casuale che in questa unione di Mantra e Tantra tutte due queste parole assumano lo stesso scopo, come se usate assieme agissero in modo sinergico.
La prima sillaba, Tan, è ascrivibile alla traduzione della parola “telaio” questa traduzione l’abbiamo per la prima volta dai Rigveda tra il 1700 e il 1100 a.c. e questa traduzione è stata ripresa per molti secoli successivi.
Dobbiamo comprendere come questi scritti (i Rigveda) siano la più antica raccolta di testi sacri dei popoli che invasero e abitarono il nord dell’India e che costituirono la civiltà religiosa Vedica che nei secoli successivi pose le basi per la nascita dell’Induismo.
Il linguaggio dei Rigveda
come ogni altra religione esoterica è per iniziati e per molto tempo questa
traduzione è rimasta tale, ma già possiamo comprenderne il senso, trama e
ordito della nostra esistenza unito al “Tra” ovvero all’andare oltre, al
travalicare oppure al Trascendere che in altre parole indica la via verso
l’Illuminazione.
In poche parole e le più semplici che sono riuscito a trovare il Tantra prende un indirizzo ben differente da quello a cui siamo abituati.
Nei secoli successivi è
stato tradotto in molti altri modi con significati sempre più
comprensibili,
per esempio nel 500 a.c. nel Kāmikāgama (testo spirituale in sanscrito
dell’India meridionale) viene tradotto come “Grande Conoscenza” oppure nel Visnu Purana è
definito come “insieme di pratiche e rituali”.
Per il filosofo Sankara (800 d.c.) il Tantra è un “sistema di pensiero o un insieme di pratiche o dottrine” e questa traduzione è stata accettata e usata da tutti i più grandi filosofi studiosi della religione Indu e delle sue diramazioni.
Possiamo affermare che il Tantra sia innanzitutto un movimento di pensiero quindi una filosofia rivolta alla crescita, alla trascendenza e all’illuminazione della persona umana.
Da questo intendo partire, e su questa base percorriamo la strada che ha percorso il Tantra fino ad arrivare alle pratiche di massaggio.
In tutte le pratiche ascetiche o più semplicemente di crescita personale presto o tardi ci troviamo di fronte alla dualità delle azioni, siamo esseri finiti e per questo, salvo alcuni istanti e per poche persone in stato di estasi, non possiamo comprendere l’Infinito in nessuna delle sue manifestazioni
L’aspetto duale più semplice e comune è quello relativo al femminile e al maschile che è anche la forma che più corrisponde ai termini di Unione e Creazione e proprio in questa dualità si inseriscono i due aspetti particolari del Tantra che sono in sanscrito Vamachara e Dakshinachara le cosiddette “Vie della mano Sinistra e della mano destra”
Utilizzando altre scuole di pensiero o altre medicine tradizionali possiamo affiancarle allo Yin/Yang, al Tao, al maschile/femminile e a moltissime altre applicazioni della dualità umana.
Analizzando i termini di “Via della Mano Sinistra” e “Via della mano Destra” ci accorgiamo immediatamente della loro valenza energetica dove a Destra possiamo riconoscere l’aspetto Yang, maschile, espansivo e ormai cosa accettata dalla moderna scienza, mano comandata dall’emisfero cerebrale sinistro.
La “Via della Mano Sinistra” è legata all’aspetto Yin della nostra energia, femminile, accogliente, interiorizzante e legato all’emisfero destro, creativo, affettivo, prevalentemente legato alle emozioni
Nel Tantra queste due correnti, che come i nostri emisferi cerebrali sono interdipendenti e solamente quando sono totalmente in contatto e in dialogo raggiungono la loro massima espressione, si manifestano in pratiche abbastanza differenti fra loro e vediamo come il Dakshinachara sia basato principalmente su pratiche ortodosse dell’Induismo direttamente derivanti da riti e dottrine vediche come per esempio la meditazione trascendentale, l’ascetismo e lo yoga.
“La Via della Mano Sinistra”, il “Vamachara” che è quella che più interessa a noi, utilizza pratiche più corporee, più fisiche per raggiungere la crescita personale o alla fine l’illuminazione.
Il contatto fisico è una di queste pratiche che ha la sua massima espressione nel Massaggio.
Nella cultura occidentale e negli ultimi decenni del secolo scorso la pratica del Tantra è stata fortemente travisata dai movimenti di liberazione sessuale legata alle culture New Age dagli anni 60 in poi soprattutto negli stati del sud degli stati Uniti arrivando a contaminarla con l’uso di droghe psicotrope e altre infamie.
Tutt’ora, sull’onda di questa totale distorsione della filosofia tantrica l’immaginario collettivo lega la parola Tantra esclusivamente ad una pratica sessuale rivestita di un alone di “roba orientale” come ho sentito dire, immaginando soltanto ambienti arancioneggianti con candele e profumi stordenti di incensi e null’altro.
Come abbiamo visto il
Tantra è altro, ben altro!
Ed è proprio seguendo questa filosofia e le pratiche corporee derivanti che nel tempo e attraverso diversi altri tipi di massaggio ho voluto comporre l’idea di crescita personale e di espansione del livello di coscienza attraverso il massaggio.
In questo modo ho individuato nel KUNDALINI MANTRA la risposta a questa nuova apertura del comune massaggio.
È stata una scoperta meravigliosa che a me per primo ha stupito per la sua potente energia e consapevolezza generata.
Di questo
ne tratterò appieno nel
post dedicato che puoi trovare QUI
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