sabato 7 settembre 2019

KALARI, il Massaggio con i Piedi



Fra le varie tipologie di massaggio che la cultura orientale ci regala il Massaggio KALARI originario dell’India ricopre un ruolo molto particolare, probabilmente è l’unica forma di massaggio che viene effettuata senza l’uso delle mani ma bensì con le piante dei piedi su tutto il nostro corpo.

Questo massaggio nasce come ausilio ad un’arte marziale, la Kalarippayat, ed aveva lo scopo di migliorare la mobilità articolare, diminuire il tempo di recupero dopo uno sforzo o un allenamento e soprattutto aumentare l’energia dell’atleta.
Rilassare il corpo dopo la lotta, mantenendo il benessere, il vigore e la vitalità del lottatore era lo scopo principale di questo trattamento tenendo presente che questa arte marziale richiedeva un corpo agile e forte abbinato ad una velocità anche mentale per poter reagire immediatamente alle prese e alle mosse tipiche del Kalarippayat.

In occidente questa tecnica non è diffusissima benchè molto apprezzata da atleti di varie discipline proprio per la sua capacità di affinare i riflessi e rinvigorire l’apparato muscolare rilassando nel contempo la psiche e lo spirito, oltre che essere una tecnica ringiovanente e stimolante
Questa tecnica ha anch’essa delle differenziazioni che si possono riassume nelle tre principali, il SAMVAHANA  dove il terapista lavora solo con le mani nella migliore tradizione Ayurvedica, il SUPARITHALA KRIYA che viene svolto da due operatori assieme.
E infine la tecnica che a noi interessa il massaggio KALARI UTSADANA  dove il massaggiatore applica la sua energia direttamente con le piante dei piedi sostenuto da una corda sospesa alle pareti, dosando quindi il suo peso e potendo eseguire degli stretching sugli arti e sulla schiena del ricevente.
Quest’ultima tecnica ovviamente è la più diffusa e la più coreografica oltre che maggiormente stimolate dei punti Marma su cui va a lavorare.



Il trattamento si svolge normalmente in cinque fasi dove il massaggiatore stimola e rilassa la parte anteriore delle gambe, dell’addome e della parte anteriore del tronco e delle braccia, dopo aver fatto voltare il ricevente si prosegue sulla parte posteriore delle gambe e si termina sul dorso con opportune “ passeggiate” sulla schiena tutta.


Come per il massaggio Ayurvedico è previsto l’uso di oli vegetali di varia natura come il sesamo, il cocco, la senape o la canfora come anche molto spesso viene usato il GHEE o burro chiarificato.
La scelta dell’olio e dettata dalla costituzione della persona da trattare che sia più atletica o meno, più o meno robusta o ancora del risultato che si vuole ottenere.

Ovvio pensare che se dobbiamo usare il KALARI per riscaldare la muscolatura di un atleta prima di una prestazione agonistica useremo un olio canforato se invece siamo di fronte una signora esile opteremo per l’olio di cocco o al massimo il GHEE che fra l’altro è utilissimo per rivitalizzare e nutrire profondamente la cute anche di persone meno giovani.
Ovviamente il massaggio è eseguito nel massimo silenzio e in ambiente consono come temperatura e confort, la durata media di 30/45 minuti varia anch’essa in base a ciò che ci si prefigge, se forte stimolazione o profondo relax, starà al terapista scegliere le modalità, i tempi e le manovre migliori per raggiungere tali scopi.

Come insegna la scienza Ayurvedica il semplice massaggio KALARI ricevuto una tantum, magari solo per provarlo, non può ovviamente cambiare drasticamente il nostro stato di vita, ma come la maggior parte delle terapie naturali ha un forte impatto preventivo sul nostro benessere ed è proprio in questa sfera che questa tipologia di massaggio si colloca a buon diritto.
Tutta la scienza Ayurvedica è dedicata alla prevenzione prima ancora che alla cura e soprattutto nelle, ormai di moda, discipline olistiche occupa un posto di tutto rilievo proprio per la completezza di azione sul nostro organismo nella sua totalità.
Il KALARI è considerato oggi più coreografico che utile ma, seppur molto lentamente, sta prendendo il posto che merita nell’ambito dei massaggi e sono convinto che, come successe per lo Shiatsu negli anni ’80 o attualmente i massaggi olistici, anche questa tecnica sarà presto conosciuta, richiesta e apprezzata da molte più persone.
A presto e Buona Vita


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