Quando si parla di massaggi e di tecniche del benessere siamo abituati a pensare a pratiche di derivazione orientale, dove Cina e Giappone ci offrono una quantità incredibile di trattamenti, tecniche e usanze che facilmente eclissano le altre culture.
Ovviamente
ogni cultura ha sviluppato nei secoli le proprie modalità di cura o di
prevenzione, utilizzando praticamente sempre i mezzi e le sostanze che la
natura dispensava nel territorio di appartenenza.
Oltre a questo dobbiamo aggiungere la scarsità di comunicazione che esisteva a quei tempi, stiamo parlando in certi casi di 3/400 anni fa e questo fece sì che ogni luogo o nazione sviluppasse in autonomia le proprie cure, solo in tempi relativamente recenti queste conoscenze hanno potuto diffondersi, mischiarsi ed evolvere in tecniche ben definite e ufficialmente riconosciute, pensiamo solo all’agopuntura per non andare molto in la.
Nello specifico,
il KU NYE o massaggio tibetano è proprio un esempio tipico di queste tecniche “locali”
che nel tempo ha assunto un ruolo ben preciso nella medicina del luogo.
La Medicina
Tradizionale Tibetana è particolarmente precisa e dettagliata e per fortuna ci
è stata tramandata completamente ed in modo esauriente nonostante le terribili
persecuzioni subite dal popolo tibetano nei secoli.
In particolare
questa medicina prediligeva due pratiche in particolare, la Prevenzione e la
Cura e queste erano mediate da quattro categorie di terapie:
1.
Alimentazione, con l’uso di
diete appropriate alla persona e alla sua patologia
2.
Correzione delle abitudini di
vita con tecniche ed esercizi salutari
3.
Uso di erbe e prodotti
medicinali sia direttamente che parzialmente lavorati per estrarne o usarne i
principi attivi.
4. Utilizzo di terapie esterne come il Massaggio, la Coppettazione, la Moxa ed altri sistemi peculiari del Tibet ecc.
Il KU NYE
appartiene a quest’ultima categoria e come vedremo è un massaggio che pur
utilizzando manualità simili ad altre tecniche raduna al suo interno molte
altre pratiche salutari.
Sappiamo
che il Tibet ha da sempre avuto rapporti con India e Cina e probabilmente è da
queste culture che potrebbe aver appreso la Coppettazione come la Moxa … devo
dire che mi fa piacere pensare che potrebbe essere anche il contrario se
pensiamo ai 4000 anni del massaggio KU NYE, ma questo è solo un pensiero
pindarico.
Tant’è che
a seconda di cosa servisse chiedere al massaggio, questo popolo ha saputo unire
in un modo consapevole e armonico
tecniche diverse sempre e solo con lo scopo unico di curare l’individuo nella
sua totalità.
Per entrare nello specifico, il nome KU NYE racchiude in se quello che è il massaggio e la sua applicazione, nel senso che KU significa ungere – oliare mentre NYE è l’atto vero e proprio del massaggio, potremmo dire “applicazione di tecniche manuali mediate da olio medicato”.
In questa
tecnica gli oli la fanno da padrone e devono essere differenti fra loro per
rispondere al meglio allo scopo prefissato, devono essere mediamente caldi, quasi
sempre medicamentosi con l’infusione di erbe o principi attivi e parecchio
abbondante, non è assolutamente un massaggio secco.
Le manualità
sono abbastanza intense e coinvolgono muscoli, tendini, articolazioni e anche i
punti e i meridiani di agopuntura.
Come detto durante la seduta a discrezione del terapeuta possono essere usate tecniche diverse come anche svariati strumenti, dalle pietre calde ai bastoncini in legno per picchiettare con una sorta si sacchettini simil Pindasveda e molte altre cose, la tradizione riporta l'uso di conchiglie, di lame ossee, impacchi caldi e apposizione di fanghi e argille.
L’ultima
parte del massaggio è una pulizia cutanea effettuata con farine grossolane come
quelle di orzo o di ceci, anch’esse in uso nella cultura ayurvedica.
Questa apposizione
di farina e relativo sfregamento serve a diversi scopi.
Il primo e
più evidente ad asciugare e ripulire la cute dall’abbondanza di olio utilizzato
ma anche e non secondo ad effettuare quello che oggi chiameremo un energico “scrub”
cutaneo per ripulire la cute e togliere le cellule morte in modo da
ripristinare tutte le capacità vitali della nostra pelle.
I benefici
primari del KU NYE sono rivolti a stati psicofisici ben precisi che oggi sono
purtroppo molto sentiti, come la depressione, gli stati ansiosi o l’insonnia,
non tanto perché questo trattamento agisca su questi stati ma bensì perché aumenta
considerevolmente la nostra capacità di riequilibrio e di auto guarigione,
eliminando tossine e incrementando la nostra vitalità e le nostre energie.
Questi effetti vennero descritti già millenni fa nel “Bum Shin” che è considerato il primo testo scritto della cultura Himalayana e anche nel”Gyud Shi”che fa parte del testo dei “Quattro Tantra della Medicina Tibetana”.
Non
possiamo che essere grati a tutti quegli studiosi che per centinaia e centinaia
di anni hanno tramandato queste usanze e queste conoscenze fino a noi ed è
nostro dovere attingere e usare queste meravigliose tecniche che hanno un solo
scopo: Il Nostro Benessere !
Senza contro
indicazioni, essenzialmente naturali, dolci e profonde, con un’anima
antichissima e saggia.
Buona Vita !
Nessun commento:
Posta un commento